SULLE VIE DELLA TRANSUMANZA
Fra gli antichi alpeggi del Mottarone
Itinerario bike alpeggi Mottarone – Tra il Lago d’Orta e il Lago Maggiore, c’è un luogo dove bellezza e tradizioni sembrano immuni al tempo che passa. Parliamo della montagna del Mottarone. Fin dall’800 generazioni di milanesi si sono arrampicate fino alla sua cima a passo lento, a piedi o con la linea ferroviaria a scarto, che collegava la città di Stresa con l’Alpino, splendida località di villeggiatura dei tempi che furono. Oggi andiamo alla scoperta di questi luoghi su due ruote con un itinerario che saprà stupirci per la varietà di biotopi che attraverseremo, fra bellezze naturali e segni di un mondo antico ancora capace di regalare emozioni.
DALLA CHIESA ROMANICA SI PARTE
Si parte da Armeno. Nel piazzale dell’ notevole chiesa romanica dell’Assunta (risalente al 1200) partiamo dall’ampio parcheggio gratuito e andiamo verso il paese, infilandoci nella strettoria del piccolo centro, tra case e piccoli negozi. Finito l’abitato, puntiamo a sinistra su di una strada panoramica che si inerpica tra torrenti, pascoli e boschi fino ad arrivare dopo vari tornanti al borgo montano di Coiro Monte. Il grazioso centro è ancora abitato, in particolare da una piccola comunità di ispirazione induista (Mirapuri) ma per lo più è meta di villeggiatura, oggi come nel passato, come testimoniano le antiche, signorili dimore che lo impreziosiscono. Riempiamo la borraccia alla fonte dove si dice sia anche di buon auspicio abbeverarsi.
LEPRI E PRATERIE
Da qui prendiamo la via Monte Rosa, che costeggia dall’alto il paese offrendo un’ottima visuale del borgo. Arrivati a un caseificio di ottimi prodotti locali, voltiamo a destra e lasciamo l’asfaltata per passare al sentiero S1 che si inerpica deciso per 1 km tra praterie pullulanti di lepri e caprioli nelle ore crepuscolari. Dopo una serie di curve sempre in salita e costeggiando il Monte Falò, conosciuto anche come le 3 Montagnette, si arriva all’Alpe La Cucca, dove il sentiero si fa più lieve. Da qui entriamo nella boscaglia di faggi e castagni mentre piccoli ruscelli irrompono rinfescanti e roboanti nell’ambiente silente.
VISTA MOTTARONE
Dopo 2 km di sentiero più ampio, sempre in lieve salita, si apre a sinistra la visuale su valle Ondella con il Mottarone in fronte. Attraversiamo una splendida foresta di betulle ed enormi faggi per poi giungere al punto più alto del percorso, l’incrocio dell’Alpe Nuovo. Una sosta e l’ottima cartellonistica ci permettono di orientarci agevolemente. Da qui teniamo la sinistra seguendo sempre il sentiero S1, che si stringe un poco e ci fa attraversare alcuni alpeggi ancora attivi, come l’Alpe Farfossa, dove possiamo riempire la borraccia a una fonte. Proseguendo arriviamo a un nuovo bivio dove incontriamo l’Alpe Marigior, ancora ben conservata e capace di riportarci indietro al secolo scorso. Teniamo la sinistra seguendo sempre il sentiero S1 in direzione Armeno e incontriamo l’Alpe Lovaga.
LA STORIA ANCORA VIVA
Pedaliamo e non possiamo non pensando alla storia, ancora così viva, di questi luoghi. Prima del Novecento il Mottarone aveva sicuramente un aspetto differente, animato dai ritmi e cicli dell’allevamento, della pastorizia e degli alpeggi.
Questa montagna dai tempi più lontani è stata una importante località di pascolo estivo per il bestiame: pecore, capre, bovini, cavalli hanno goduto di questi spazi almeno fino al 1850 quando il governo Sabaudo, preoccupato che gli animali potessero finire nelle mani degli Austriaci, decise di trasferirli vicino a Torino. Attorno queste località montane brulicavano di piccole, operose, comunità che grazie alla bontà dei pascoli di questa montagna si distinguevano anche per la maestria nella preparazione del burro e di formaggi locali.
TETTI IN PAGLIA E MADONNE PER PROTEGGERE
La montagna per molto tempo è stata disseminata di ricoveri per il fieno, con il caratteristico tetto di paglia di cui si possono intravedere tuttora alcuni resti. Riprendiamo il percorso in discesa fino a valle, attraversando altri 2 alpeggi oggi abbandonati. Il sentiero scende deciso con un fondo non sempre affidabile e gentile, per la coltre di foglie di faggio e qualche ramo sulla via. In un ampio pascolo un gregge di bovini stanziali ci accompagna per un bel tratto.
Dopo circa 20 minuti ci troviamo a fondovalle lungo il selvaggio torrente Ondella. Gamberi di fiume, salamandre e rane testimoniano la salute delle acque e dell’ambiente che stiamo attraversando. Prima di tornare verso la meta un gruppo di baite ristrutturate ci mostra come si svolgeva la vita ai tempi. Al piano superiore si trovava l’abitazione estiva per i pastori, sotto la stalla delle mucche mentre di fronte un piccolo stazzo per fare il burro e il formaggio. Itinerario bike alpeggi Mottarone.
LA TRANSUMANZA CONTINUA
Ancora alcune famiglie praticano la transumanza estiva, portando il bestiame da Armeno e Pezzasco fino all’Alpe Verdetta, altri ancora stanziano nel periodo estivo con pochi animali e producono ancora il burro a mano utilizzando la caratteristica zangola di legno. Finiamo il percorso tornando ad Armeno.
In questo luogo vi suggeriamo una visita al paese decisamente rurale e agricolo
dove si produce un’ottima Toma del Mottarone e, se non lo avete fatto in partenza, alla suggestiva Chiesa dell’Assunta.
Itinerario bike alpeggi Mottarone
TIPI DI STRADA
Singletrack: 5,28 km
SUPERFICI
Naturale: 5,22 km
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Armeno
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Armeno sorge sulle alture al di sopra del Lago d’Orta, è il comune più settentrionale della provincia di Novara, oltre che uno dei più estesi territorialmente.
Valle ondella
DEMO FOTO
Prende il nome dal fiume Ondella che la attraversa
Cappelle votive
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Sono presenti numerose cappelle votive.
Coiro monte
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La frazione Coiromonte si trova ai piedi del monte Falò che domina la pianura novarese da un lato e le Alpi dall’altro. Il territorio è collinare-montuoso.
La fonte di Coiro
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REPERTI RURALI
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Mottarone
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Il Mottarone [1492] è una montagna granitica, situata in Piemonte, nel gruppo del Mergozzolo, nelle Alpi Pennine, suddiviso fra il Verbano-Cusio-Ossola e la Provincia di Novara.
Alpe Marigraz
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La faggeta
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Sono presenti alcune faggete, ad esempio sul Mottarone.
Alpeggi
Alpe
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Fauna e flora
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Abbondano i pascoli, le praterie e i boschi di faggi, betulle, larice e a alcune abetaie di abete rosso. Numerose anche le specie erbacee. Tra la fauna volpi, scoiattoli, lepri, caprioli, cervi e cinghiali. Tra i rettili la vipera aspis e la lucertola vivipara, nei fiumi le trote e i gamberi mentre tra i volatili il falco pecchiaiolo e il biancone.